Che cos'è la Psicoterapia

"senza radici non si vola..." (Bertold Ulsamer)

Che cos'è la Psicoterapia

A me piace descrivere la psicoterapia con la metafora del viaggio. Un viaggio rivolto alla riscoperta di sé attraverso la ricostruzione della propria storia e l’elaborazione dei nodi (blocchi evolutivi) che sono stati causa di sofferenza e che se non risolti ci portano a riproporre schemi e modalità inadeguati, facendoci entrare  in un circolo vizioso dal quale poi facciamo fatica ad uscire.  Lo psicoterapeuta diventa il “compagno di viaggio”, spesso ci indica la strada, si ferma quando c’è qualcosa di bello da vedere, ci sostiene quando ne abbiamo bisogno e ci porge il binocolo quando non riusciamo a vedere abbastanza lontano. Con il terapeuta relazionale (a differenza di quanto si pensi) si ha un rapporto di interscambio. Il terapeuta, cioè, non si pone come osservatore neutrale ma ricopre un ruolo attivo nelle costruzione della realtà. Non a caso il termine “coinvolgimento” è stato applicato per la prima volta alla psicoterapia della famiglia ed è un concetto squisitamente sistemico che ha come caratteristiche la circolarità e la reciprocità e sicuramente si presta meglio nella descrizione dell’interazione rispetto al concetto di controtransfert che indica una risposta al transfert secondo una prospettica lineare.

Il “pensare sistemico” prescinde dalla tipologia del setting, sia esso individuale, di coppia, familiare, poiché è inteso come un modus operandi attraverso il quale il terapeuta sceglie di leggere la realtà in un dato modo in alternativa ad un altro, con specifici effetti sul modo stesso del paziente di pensare al mondo, se stesso, le proprie esperienze. L’individuo, quindi, secondo l’approccio sistemico relazionale ricapitola in sé le regole del sistema di cui fa parte (la famiglia d’origine) e tende a riprodurre nelle relazioni durevoli e significative la stessa relazione che ha con il proprio sistema familiare di appartenenza.
 
Il modello psicoterapeutico che propongo si basa sulla necessità di una ricostruzione storica (su tre generazioni) degli eventi familiari per comprendere i rapporti tra la tensione emotiva e la consapevolezza del problema. In quest’ottica la famiglia diventa  un’importante fonte di informazioni e l’individuo ha bisogno di riflettere su tali informazioni per trovare e ritrovare il senso di alcune importanti esperienze emozionali e di alcuni personali stili automatici relazionali.
 
Lo strumento di cui mi avvalgo è il genogramma, fondamentale per ricostruire i passaggi significativi nella storia delle famiglie e per invitare ad una presa di coscienza di eventuali ripetizioni e significati dei traumi vissuti dalle persone sofferenti. 
 

Ambiti di intervento:

Disturbi d'ansia (attacco di panico, agorafobia, fobie), disturbi dell'umore (depressione, mania), disturbi alimentari, disturbi dell'infanzia o adolescenza, disturbi correlati a sostanze, disturbi (psicosomatici), disturbi  legati alla sfera sessuale, problematiche della coppia, conflittualità familiari, disagi scolastici e lavorativi.

 

 

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Le conseguenze della separazione sui figli



Conseguenze della separazione su figli fino ai 5 anni e dai 6 anni in su

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Federica Benedetti

La passione per la comprensione delle dinamiche intrapsichiche e relazionali ricordo d’averla sin da bambina. Sapevo di non poter far altro nella vita che mi appassionasse di più, così la scelta della facoltà universitaria è stata per me libera da dubbi. Mi sono laureata a Roma presso la Facoltà di Psicologia, ad indirizzo clinico e di comunità, dell’ Università “La Sapienza” nel 2001, con una tesi dal titolo “Povertà Estreme. Quattro storie di vita di senza fissa dimora”. L’impatto con una realtà sociale tanto diversa dalla provincia da cui provenivo, mi ha portato ad avvicinarmi alle persone cosiddette “invisibili” che però per me erano fin troppo visibili, tanto da voler approfondire il tema del disagio sociale e delle storie di vita di queste persone. Questo sotto la supervisione del grande prof. Lutte, allora Professore Ordinario della Cattedra di Psicologia dell’Età Evolutiva. Stavo vivendo una delle esperienze più forti della mia vita, che ha aperto la strada a quello che poi è stato il mio percorso di “operatore di strada”. [prosegui]

 

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