Conseguenze della separazione su figli fino ai 5 anni e dai 6 anni in su

"senza radici non si vola..." (Bertold Ulsamer)

Conseguenze della separazione su figli fino ai 5 anni

I bambini essendo carenti di modelli di pensiero e ancor meno di strumenti verbali non riescono ad esprimere quanto loro sta accadendo. Così li vedremo semplicemente irritabili, disubbidienti o aggressivi e violenti Talora sono tormentati da incubi terrifici. Inoltre, potranno comparire disagi e somatizzazioni di tipo regressivo con distacco emotivo, rifiuto del gioco, perdita del controllo sfinterico, caduta dei capelli, irritabilità, pianto irrefrenabile, balbuzie e mal di pancia.

Verso i 5 anni il bambino avverte maggiormente la distruzione del suo mondo relazionale, con riverberi di tipo cognitivo. Ne possono seguire esperienze di smarrimento, disturbi del linguaggio, ritiro.

 

Conseguenze della separazione su figli dai 6 anni in su

  • Produzione di fantasie distruttive
  • Ossessività
  • Disordini alimentari (iperfagia o rifiuto del cibo)
  • Negazione (meccanismo di difesa auto protettivo) che emerge con il pensare “questo non è successo” oppure “non è vero”..
  • Pensiero magico, il bambino ripristina un’attitudine naturale con lo scopo di modificare il corso degli avvenimenti che lo hanno travolto. Ne possono scaturire rituali ossessivi, tendenti ad un’esorcizzazione degli accadimenti
  • Rabbia. Ha origini difensive e si connette ad un vissuto di privazione di qualcosa che il bambino ritiene suo
  • Aggressività verso quel genitore che hanno vissuto come rifiutante, .. Sono anche frequenti episodi in cui un bambino colpisce fisicamente la madre con cui è rimasto a vivere. Questo in ragione dei sentimenti ambivalenti connessi da un lato a una sua alleanza/solidarietà con la madre contro il padre, dall’altra l’attribuzione alla stessa della responsabilità della sparizione del padre. Ovviamente può accadere il contrario.
  • Ansia è una presenza quasi costante, fino spesso a divenire vera e propria angoscia. Il senso di perdita della sicurezza si esprime in una serie di domande piene di tormentosa attesa; Quando rivedremo papà? Ma viene di sicuro? Quando? E la casa sarà la stessa? Ci chiamerà al telefono?....
  • Senso di colpa frequente e doloroso esso può pervadere la mente dei bambini, i quali sentono di essere responsabili della separazione dei genitori. Spesso queste fantasie sono riferite ad eventi del tutto innocenti, come l’aver rifiutato di prendere una medicina, o aver fatto un capriccio nell’andare all’asilo. Finiranno per viversi come cattivi e indegni di essere amati. Questi col tempo, possono indurre ad un andamento patologico nello sviluppo della personalità, come l’emergere di bisogni compulsivi di essere puniti o di creare le condizioni per essere a loro volta abbandonati da un partner.
  • Senso di solitudine, depressione, che si manifesta con senso di stanchezza, sonnolenza o insonnia, perdita dell’appetito, distrazione, diminuzione degli interessi e dello stimolo del gioco, ripiegamento su se stessi.

Rassegnazione  come modalità di adeguarsi passivamente agli eventi, perdendo ogni capacità di reagire. Si assiste all’abbandono dello stimolo al gioco, delle sfrenatezze e dell’allegria, per ripiegarsi i n manifestazioni di abnegazione, di solito a sostegno del genitore convivente. Assumendo ruoli innaturali di consiglieri, di confidenti o addirittura di guida del genitore, dimenticando la propria fantasia.

 

Indicazioni

Proverò a fornire delle indicazioni sulle “parole per dirlo” ai figli :

  • Essere chiari ma non dilungarsi
  • Annunciare la decisione prima che sia messa in pratica
  • Consentire ai figli di fare domande e di esprimere la sofferenza
  • I figli devono avere la sensazione che la situazione, sia pure spiacevole, è sotto controllo
  • Evitare di manipolare, di sfruttare l’ingenuità dei bambini,
  • Resistere dalla tentazione di usarli come messaggeri o spie

A separazione avvenuta:

  • Alterare il meno possibile la loro routine (orari dei pasti, del sonno, dei giochi all’aperto, del bagno ecc…)
  • I bambini separati Hanno bisogno delle parole più degli altri mentre in una famiglia unita basta poco per intendersi
  • Quando ci sono problemi parlare diventa indispensabile per poter affrontare tutte le questioni pratiche e per consentire ai sentimenti di emergere.

 

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Federica Benedetti

La passione per la comprensione delle dinamiche intrapsichiche e relazionali ricordo d’averla sin da bambina. Sapevo di non poter far altro nella vita che mi appassionasse di più, così la scelta della facoltà universitaria è stata per me libera da dubbi. Mi sono laureata a Roma presso la Facoltà di Psicologia, ad indirizzo clinico e di comunità, dell’ Università “La Sapienza” nel 2001, con una tesi dal titolo “Povertà Estreme. Quattro storie di vita di senza fissa dimora”. L’impatto con una realtà sociale tanto diversa dalla provincia da cui provenivo, mi ha portato ad avvicinarmi alle persone cosiddette “invisibili” che però per me erano fin troppo visibili, tanto da voler approfondire il tema del disagio sociale e delle storie di vita di queste persone. Questo sotto la supervisione del grande prof. Lutte, allora Professore Ordinario della Cattedra di Psicologia dell’Età Evolutiva. Stavo vivendo una delle esperienze più forti della mia vita, che ha aperto la strada a quello che poi è stato il mio percorso di “operatore di strada”. [prosegui]

 

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